domenica 31 luglio 2016

Brasile 1811 - annunci di vendita di schiavi.


Giornale “Idade d'Ouro do Brazil

Edizione del 20 settembre 1811

Negli Avisos, dopo un annuncio con le novità librarie.

Vendesi una [schiava] creola di 16 a 17 anni di età, 
molto sana e robusta, 
buona ricamatrice di ogni qualità di ricami, 
con un figlio creolo di due mesi sano 
e la madre con molto latte.
Chi la voglia comprare si diriga all'ufficio della Gazeta.
Si vende solo perché ha partorito, 
fatto che è contrario ai costumi della casa.”*

Immorale era avere un figlio illegittimo,
vendere una persona 'schiava'
era invece normale.  

Ricordiamo che 'creola' definisce una persona 
nata in Brasile da genitori schiavi
e quindi nata schiava.
Gli schiavi 'creolos', tra l'altro,
valevano di più perché integrati.
Parlavano portoghese
ed essendo nati schiavi
non avevano 'inopportuni' ricordi della libertà anteriore.    

Non si sa ovviamente cosa sia successo,
né il vero motivo dell'espulsione della ragazza.
I figli di schiavi nascevano schiavi 
e quindi arricchivano i loro padroni.
In ogni caso, un figlio illegittimo, 
ha causato l'espulsione della ragazza dalla casa dove viveva.
Si specifica che si vende la schiava solo per questo motivo 
per evitare che il valore venale ne sia intaccato.

Ho tradotto 'cria' con 'figlio,
ma in realtà questa definizione è usata per gli animali,
e, attualamente, è usata per una persona 
solo per esprimere disprezzo.   


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