domenica 17 luglio 2016

La schiavitù nella piccola pubblicità (3)


Sempre sullo stesso giornale (Gazeta de Rio de Janeiro)
nella sezione Avisos dell'otto marzo 1809, 
dopo due pagine di dotte informazioni sulle guerre cartaginesi (!) 
troviamo:

Chi incontri o sappia di una schiava ancora giovane di nome Rosa
con una camicia e una gonna bianca e una fascia rossa
con un bottone nero nell'orecchio, alta, robusta
e se ne è data mancanza il 24 del mese scorso 
quando uscì di casa con un barile nuovo 
per andare a prendere l'acqua, 
si metta in contatto 
con il sergente maggiore José Ignacio de Almeida 
in via da Guarda Velha n. 18 
che a chi la troverà darà ricompensa“.

Da notare la descrizione dei vestiti indossati, 
quasi sempre l'unica cosa che riuscivano a portare via 
(oltre al barile nuovo in questo caso).
Per la ricompensa citata, 
è bene ricordare che vi era una specifica regolamentazione 
dell'opera dei cacciatori di schiavi fuggitivi 
(detti 'Capitão do mato') che 
soprattutto nelle immense aree rurali 
ricevevano ricompense determinate 
dalla difficoltà della cattura e dal valore dello schiavo.

E subito dopo, nella stessa sezione e pagina:

A João Pinto De Souza, che risiede a Porto da Estrella, 
fuggì uno schiavo di nome Cosme, 
del popolo Cassange, 
di età di 30 anni più o meno, 
robusto e alto in proporzione, 
barba fitta, stempiato e con calvizie, 
chi ne abbia notizie 
si diriga alla residenza del Capitano João Gomes Vale, 
in via do Pescador, n. 12 che consegnerà la ricompensa”.

L'uso della parola 'nação' (nazione) 
che è stata qui tradotta con 'popolo
dovrebbe definire una specifica etnia, ma si tratta, in realtà, 
di definizioni vaghe destinate in qualche modo a differenziare gli africani 
in base alla loro provenienza.

Cassange era un importante località in Angola
(colonia portoghese già dal XVII secolo) 
sede di un famoso e importante 
mercato di schiavi.

Ancor oggi, in area rurale, 
i discendenti di africani sono valutati, 
tra il serio e il faceto, 
in base a determinate caratteristiche fisiche etniche 
che indicano l'attitudine o meno al lavoro.

L'età dello schiavo era ovviamente approssimativa 
per schiavi nati in Africa e poi trasportati in Brasile.

Dopo questi due annunci, a confema della normalità contemporanea
vi è un annuncio di vendita di una casa.

[Ho voluto prendere a paragone un giornale italiano
dello stesso periodo.
Ebbene, il "Giornale Italiano", pubblicato nella stessa data,
e che riporta nell'Intestazione:
"Tutti gli atti d'Amministrazione posti in questo foglio sono officiali",
e svolgeva quindi la stessa funzione della "Gazeta",
pubblica solo notizie estere 
(è ancora in corso la conquista dell'Europa
da parte delle truppe napoleoniche),
atti dell'amministrazione francese
e il programma del Teatro alla Scala.]
  

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