lunedì 18 luglio 2016

La schiavitù nella piccola pubblicità (4)

Continuiamo con gli annunci di compravendita di schiavi nel Brasile del XIX secolo.

Il ventisei aprile 1809 "Gazeta" di Rio de Janeiro, 
che, ricordiamolo era il giornale ufficiale del regno,
sempre nella sezione Avisos
dopo un annuncio in cui si rettificano prezzi di libri 
annunciati nell'edizione precedente 
troviamo:

È sparito, dal 24 dicembre 1807 [quasi due anni prima] 
un ragazzo di nome Miguel, 
del popolo Usá con età tra i tredici e i quattordici anni, 
faccia rotonda, naso con punta grossa, 
molto scuro di pelle, 
e come altro segno gli manca l'alluce ad un piede 
che gli è caduto ed è rimasto un moncherino; 
indossa una camicia e pantaloni di cotone; 
chi lo incontri e lo porti al negozio di tessuti n. 8 
nella via Direita tra la via do Ouvidor e quella del Carmo 
o nella casa del Cavaliere Manoel Joaquim 
in via São Salvador nella città nuova, 
sarà remunerato generosamente con buona ricompensa”.

Come vedete, anche a 13 anni si poteva essere schiavi,
anzi per la legge si nasceva schiavi.

Usá é probabilmente una errata trascrizione di Haussá
popolo della attuale Nigeria.

E, subito dopo, un annuncio di assurda normalità:

Chi possieda un negro [di professione] fabbro 
e lo desideri vendere tratti oggi nella sede della Gazeta 
dove gli si dirà chi lo desidera comprare”.

Di seguito l'annuncio di vendita di una proprietà terriera.

[Credo che conoscere il passato,
da cui in fondo deriviamo,
possa essere molto utile.
Magari per evitare o cercare di evitare gli stessi errori.]


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