Continuiamo con gli annunci di compravendita di schiavi nel Brasile del XIX secolo.
Il ventisei aprile 1809 "Gazeta" di Rio de
Janeiro,
che, ricordiamolo era il giornale ufficiale del regno,
sempre nella sezione Avisos,
dopo un annuncio in cui
si rettificano prezzi di libri
annunciati nell'edizione precedente
troviamo:
“È sparito, dal 24 dicembre 1807 [quasi
due anni prima]
un ragazzo di nome Miguel,
del popolo Usá
con età tra i tredici e i quattordici anni,
faccia
rotonda, naso con punta grossa,
molto scuro di pelle,
e come altro
segno gli manca l'alluce ad un piede
che gli è caduto ed è rimasto
un moncherino;
indossa una camicia e pantaloni di cotone;
chi lo
incontri e lo porti al negozio di tessuti n. 8
nella via Direita tra
la via do Ouvidor e quella del Carmo
o nella casa del Cavaliere Manoel Joaquim
in via São Salvador nella città nuova,
sarà
remunerato generosamente con buona
ricompensa”.
Come vedete, anche a 13 anni si poteva essere schiavi,
anzi per la legge si nasceva schiavi.
Usá é probabilmente una errata trascrizione di Haussá,
popolo
della attuale Nigeria.
E, subito dopo, un annuncio di assurda normalità:
“Chi possieda un negro [di
professione] fabbro
e lo desideri vendere tratti oggi nella
sede della Gazeta
dove gli si dirà chi lo desidera comprare”.
Di seguito l'annuncio di vendita di una proprietà terriera.
[Credo che conoscere il passato,
da cui in fondo deriviamo,
possa essere molto utile.
Magari per evitare o cercare di evitare gli stessi errori.]
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