giovedì 21 luglio 2016

La schiavitù nella piccola pubblicità (7)


Annunci di compravendita di schiavi nel Brasile del XIX secolo

Sempre sulla Gazeta
il 9 dicembre 1809,
in uno degli unici due Avisos del giorno pubblica:

Il 29 del mese di novembre ultimo scorso,
fuggì un negro Mina di statura alta, 
ben robusto, labbra grosse faccia rotonda e brutta 
e senza segni distintivi, i panni con cui era vestito 
erano pantaloni di tela e camicia a striscie 
e portava un sacco con un altro paio di pantaloni e camicia; 
chi lo incontri o ne abbia notizie 
lo porti o avvisi nel quartiere Catete 
nella casa della fabbrica di stampe 
e gli si darà la sua ricompensa”.1

Negro Mina era la denominazione attribuita 
in Brasile agli schiavi sudanesi, 
di varie tribù, 
imbarcati sulla costa del castello di São Jorge da Mina, 
detta Costa degli Schiavi, 
antica Costa d'Oro, 
attuale Ghana. 
La parola definiva anche 
uno specifico gruppo etnico della stessa regione.

Le definizioni, 
di cui abbiamo trattato anche nel post precedente 
servivano a definire
la provenienza e quindi 
(e questo era l'importante) 
il valore venale dello schiavo.

In una relazione di proprietà degli schiavi,
del 1778, 
disponibile online 
si legge infatti:

[Schiavi] a servizio nella Casa di residenza [dei padroni]

Miguel Angola età 83 anni malridotto 
[letteralmente "rotto"] non fa più niente
Julianna Angola sua moglie età 55 anni 
ormai non fa più niente
Francisco Angola età 43 anni
Anna Criola sua moglie età 33 anni
Lino Criolo età 42 anni
Tereza Angola età 67 anni 
ormai non fa più niente
Filippo Mina età 27 anni
Domingos Angola età 77 anni 
ormai non fa più niente    

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