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mercoledì 29 febbraio 2012

la vita di Francesco Petrarca

La vita di Francesco Petrarca meriterebbe pagine e pagine non perché particolarmente avventurosa ma perché profondamente legata alle sue opere, ci limiteremo alle poche notizie essenziali necessarie per inquadrarla un periodo storico turbolento e fondamentale per l'Italia:

Cronologia

1304: nasce ad Arezzo, in Toscana, da ser Petracco, notaio esule da Firenze come il suo più famoso conterraneo e correligionario Dante Alighieri, di cui sembra fosse amico.
1312: segue il padre ad Avignone, nel sud della Francia dove si era trasferita la corte pontificia controllata, attraverso l'elezione di papi francesi, dalla corona di Francia. Là il padre, ormai rassegnato all'esilio, aveva cercato e poi ottenuto un impiego.
1316: iniziano gli studi presso l'università di Montpellier, dove si trasferisce assieme al fratello Gherardo.
1320: torna in Italia, sempre assieme al fratello, per dedicarsi agli studi giuridici. In questi anni inizia a frequentare membri della potente famiglia romana dei Colonna (da cui erano usciti vari papi) che rimarrà un punto di riferimento e di appoggio per lunghi anni della sua vita.
1326: alla morte del padre, Petrarca ed il fratello tornano ad Avignone.
1327: il 6 aprile, un venerdì santo, secondo una cronologia ricostruita dal poeta, incontra Laura, la donna, sicuramente reale anche se non ben identificata, che diverrà il suo eterno amore e la sua musa poetica e alla quale dedicherà il suo capolavoro in lingua italiana: il Canzoniere.
1330: per motivi economici, non avendo altri mezzi di sussistenza, Petrarca prende gli “ordini minori” diviene cioè un “chierico”, un uomo di chiesa che, senza essere sacerdote, ha diritto ad una rendita proveniente da un servizio o da un privilegio. Con l'obbligo del celibato, ma senza funzioni pastorali, come “cappellano” della già citata famiglia Colonna compie numerosi viaggi dal nord della Spagna fino all'attuale Olanda.
1333: seguendo la cronologia di Petrarca stesso, si tratta di un anno speciale a causa di un libro (ricordiamo che la stampa è ancora lontana e possedere un libro era un lusso destinato a pochi) che, sempre secondo il poeta, cambierà la sua vita e cioè “Le confessioni di Sant'Agostino”.
1336: anno della salita alla cima del Monte Ventoso, nei pressi di Avignone, che, seguendo appunto uno schema agostiniano, rappresenterà per Petrarca la svolta spirituale che lo porterà a riflettere sui veri valori della vita.
1337: Roma. Grazie ai protettori Colonna, compie una visita alla città eterna ormai indispensabile per coronare e approfondire gli studi dei classici ai quali si sta dedicando.
1337: inizia, nell'autunno di quest'anno, il soggiorno a Valchiusa, una località appartata non lontano da Avignone, che sarà la sua dimora durante i seguenti quindici anni pur interrotti da numerosi viaggi.
1341. A Roma, Petrarca riceve la laurea di poeta da lui richiesta e rifondata.
1343: Sempre a Roma, Petrarca segue da vicino e appoggia il tentativo di Cola di Rienzo di ripristinare l'antica repubblica romana.
1345: A Verona, Petrarca recupera le Epistole di Cicerone conservate e dimenticate nella biblioteca Capitolare.
Tra il 1347 e 1348, Petrarca si trova spesso a Parma ospite del signore locale, Azzo da Coreggio, e da qui,durante la battaglia, avverrà la fuga da cui nasce la canzone “All'Italia”.
Il 6 aprile 1348, esatti ventun anni dopo averla incontrata, secondo la cronologia del poeta, muore di peste, ad Avignone, l'amata Laura.
Dal 1350 Petrarca inizia un'intensa attività diplomatica che lo condurrà in diverse città dell'Italia settentrionale ed anche a Firenze dove conobbe Boccaccio. Si allontanerà dai Colonna e come diplomatico sarà al servizio dei vari principi italiani fino al 1368 quando accetterà un terreno ad Arquà (oggi Arquà Petrarca) sui colli Euganei non lontano da Padova e si ritirerà, tranne sporadici viaggi, per dedicarsi totalmente alla revisione delle sue opere.
Muore nel 1374.