giovedì 11 agosto 2016

Brasile 1812: uno schiavo tra i beni di un marchese all'asta


Giornale “Gazeta" di Rio de Janeiro

Edizione del 22 gennaio 1812

Nella sezione Avisos
si annuncia l'asta dei beni di un marchese
e si specifica che saranno venduti:

"... una carrozza inglese, 
un divano foderato nuovo, 
un pianoforte, 
un magnifico lampadario, 
tavoli eleganti, 
sedie, 
degli oggetti di rame 
ed altri utensili di cucina 
e vari articoili domestici 
e un negro 'capineiro' che parla portoghese,
sano, giovane e robusto.*"

'Capineiro' = adibito a togliere le erbacce.

mercoledì 10 agosto 2016

Brasile 1811: uno schiavo come oggetto smarrito



Giornale “Gazeta" di Rio de Janeiro

Edizione dell'11 dicembre 1811

Nella sezione Avisos
dopo l'annuncio dell'edizione straordinaria 
dello stesso giornale:

"Chi avesse perso un negro 'boçal'
sulla strada verso Gloria, 
si diriga alla casa di Joaquim José de Oliveira, 
capitano di cavalleria, dopo la Lapa, 
sulla sinistra, che, 
fornendo le caratteristiche corrette, 
gli sarà consegnato.*"

'boçal' significa stupido e ignorante
e questo termine veniva usato 
per definire gli schiavi appena arrivati 
che, oltre a non capire e non parlare portoghese, 
si mostravano ribelli e non volevano integrarsi. 

sabato 6 agosto 2016

Brasile, anno 1811: ricompensa per la cattura di uno schiavo fuggiasco.

Giornale “Gazeta" di Rio de Janeiro

Edizione del 23 novembre 1811

Nella sezione Avisos, 
dopo un decreto governativo 
e prima della relazione delle navi in entrata e uscita:

"Negro Antonio, di etnia rebolo,
statura normale,
con un dente dell'arcata superiore rotto 
e con una cicatrice di una coltellata sulla schiena,
fuggì il 3 ottobre scorso al suo proprietario Manoel Felisardo Carvalho Almeida
Si chiede, con cortesia e rispetto a qualsiasi perona ne abbia notizia
che lo faccia catturare e consegnare a Francisco Pereira de Mesquita
che risiede in via Dos Pescadores n. 2
il quale rimborserà tutte le spese ecc."

in quest'epoca anche se già esistevano africani neri liberi in Brasile,
'negro' era sinonimo di schiavo.

Rebolo era una definizione data agli schiavi provenienti dal nord dell'Angola,
dalle terre bagnate dal fiume Kwanza.

La finale 'ecc.' si riferisce alla ricompensa dovuta per legge
a chi riconsegnava uno schiavo fuggiasco. 
 

venerdì 5 agosto 2016

Brasile 1811: la quotidianità della schiavitù.


Giornale “Idade d'Ouro do Brazil”

Edizione del dodici novembre 1811

Relazione delle navi arrivate:

"il 26 (ottobre scorso) da Costa da MIna, 
il brigantino Victoria, capitano José DIas, 
36 giorni di viaggio,
carico: 428 prigionieri (ne morirono 11) 
e alcune stoffe della stessa Costa, 
armatore José da Siqueira Lima. * "

'Costa da MIna' era la costa africana 
grosso modo corrispondente all'attuale Ghana, 
dove si trovava il castello di São Jorge da Mina, 
centro del traffico degli schiavi 
di quasi tutto il golfo di Guinea.

e nella sezione Avisos:

"Chi desideri comprare una schiava 'ladina', 
di etnia Gegé,
lavandaia e cuoca, 
si rivolga a Paulino da Silva Lisboa 
che abita al secondo piano 
della casa del primo capitano Antonio José de Freitas, 
[presso] le porte del Carmelo* ".

'Ladina' come già detto, era una schiava nata in Africa,
ma integrata 
e che soprattutto capiva e parlava portoghese 

Gegé (in realtà Jéjé) era la denominazione africana 
data alle varie nazioni che abitavano l'attuale Dahomey.
In realtà tale parola significa 'straniero', 
non si tratta quindi di una nazione specifica.
Attualmente il 'candomblé Jejé
definisce uno specifico segmento 
della religione afrobrasiliana denominata candomblé

mercoledì 3 agosto 2016

Brasile anno 1811: annunci di compravendita di schiavi

Giornale “Idade d'Ouro do Brazil”

Edizione del Primo novembre 1811

Sezione Avisos


"Vendesi uno schiavo creolo, giovane,
calzolaio e barbiere,
e che se la cava in cucina.
Chi lo voglia comprare, 
si rivolga alla sede della Gazeta 
dove gli si dirà chi lo vende e per quale motivo*."

Quanto valeva uno schiavo?
Parecchio!
Anche se ogni paaragone risulta difficile e incompleto,
uno schiavo, verso il 1850,
poteva valere anche l'equivalente a un chilo d'oro.
Era comunque un enorme capitale.
Nei vari libri e lavori accademici si trovano tutti i tipi di paragoni,
da quante capre a quanti sacchi di caffé,
il che, mi sembra, non fa che perpetrare
la disumanità della schiavitù.  

martedì 2 agosto 2016

Brasile 1811: commercio di schiavi


Giornale “Idade d'Ouro do Brazil


Edizione del 25 ottobre 1811 


nella sezione "Relazione delle navi all'attracco"



"Il 20 [ottobre scorso] dall'Isola di Santo Thomé
è arrivata la goletta "Maria da Boa Vista", 
capitano e corrispondente José Teixeira De Nobrega, 
78 giorni di viaggio, 
carico di 204 prigionieri, ne morirono 61, 
un passeggero di nome Izak, americano.
Questa nave ha attracato in questo porto 
per causa di forza maggiore 
per mancanza d'acqua, 
era diretta al Maranhão"*.

"Il 21 [ottobre scorso] dalla Costa da Mina, 
la goletta "Nova Fragantina", 
capitano Luiz Adão Motta, 46 giorni di viaggio, 
carico di 160 prigionieri, ne morirono 4,
proprietario Manoele Da Rocha Da Fonseca"*.

Per capire,
o meglio cercare di capire,
cosa significava questa traversata 
è necessario ricorrere alle immagini,
purtroppo terribili.

A questo link potete vedere un disegno dell'epoca.
A quest'altro link una ricostruzione in modello.

*da Biblioteca Nacional digital 

lunedì 1 agosto 2016

Brasile 1811: annuncio di affitto di schiava


Giornale “Idade d'Ouro do Brazil”

Edizione il 4 0ttobre 1811

Sempre nella sezione Avisos

Tra l'annuncio di vendita di una carrozza inglese 
e la richiesta di una casa da affittare:

"Chi abbia una negra da latte da affittare 
si diriga all'Ufficio della Gazeta e gli si dirà chi la desidera."

Il verbo portoghese "alugar" usato in questo annuncio
può essere tradotto come "affittare" o "noleggiare".

L'acquisto o più spesso l'affitto/noleggio 
di una nutrice nera 
era molto comune 
anche da parte di chi di schiavi non ne aveva.

La storia, la cronaca e la letteratura brasiliana 
riportano numerosi casi di nutrici nere 
che riservavano il loro latte materno ai figli dei padroni.


domenica 31 luglio 2016

Brasile 1811 - annunci di vendita di schiavi.


Giornale “Idade d'Ouro do Brazil

Edizione del 20 settembre 1811

Negli Avisos, dopo un annuncio con le novità librarie.

Vendesi una [schiava] creola di 16 a 17 anni di età, 
molto sana e robusta, 
buona ricamatrice di ogni qualità di ricami, 
con un figlio creolo di due mesi sano 
e la madre con molto latte.
Chi la voglia comprare si diriga all'ufficio della Gazeta.
Si vende solo perché ha partorito, 
fatto che è contrario ai costumi della casa.”*

Immorale era avere un figlio illegittimo,
vendere una persona 'schiava'
era invece normale.  

Ricordiamo che 'creola' definisce una persona 
nata in Brasile da genitori schiavi
e quindi nata schiava.
Gli schiavi 'creolos', tra l'altro,
valevano di più perché integrati.
Parlavano portoghese
ed essendo nati schiavi
non avevano 'inopportuni' ricordi della libertà anteriore.    

Non si sa ovviamente cosa sia successo,
né il vero motivo dell'espulsione della ragazza.
I figli di schiavi nascevano schiavi 
e quindi arricchivano i loro padroni.
In ogni caso, un figlio illegittimo, 
ha causato l'espulsione della ragazza dalla casa dove viveva.
Si specifica che si vende la schiava solo per questo motivo 
per evitare che il valore venale ne sia intaccato.

Ho tradotto 'cria' con 'figlio,
ma in realtà questa definizione è usata per gli animali,
e, attualamente, è usata per una persona 
solo per esprimere disprezzo.   


giovedì 28 luglio 2016

Brasile 1811: 27 schiavi morti nella traversata, danno collaterale


Jornal “Idade d'Ouro do Brazil

Edizione 20 settembre 1811

Nella relazione delle navi in entrata:

"il 19 [settembre] dall'isola del Principe, 
il brigantino Alexandre Magno, 
capitano José Custodio Godinho, 
33 giorni di viaggio, 
carico di 410 prigionieri (morirono 27)".


da Biblioteca Nacional digital 

La morte di 27 prigionieri, futuri schiavi, 
era un semplice danno collaterale 
degno di nota solo perché si trattava 
di una perdita economica.

Sulla nave viaggiavano anche quattro passeggeri 
tra i quali una donna.
I loro nomi sono citati di seguito nella relazione.

Sappiamo però che nel resto dell'America Latina le cose sono differenti:

"in questo mese [ottobre 1811]tutta l'America spagnola 
applaudisce all'abolizione della tratta dei negri. 
I nuovi governi della Plata, di Venezuela e Chili 
vietano l'importazione ed il commercio degli schiavi. 
Al Chili tutti i figli degli schiavi 
nati dal 14 ottobre 1811 
vengono dichiarati liberi. 
Qualunque schiavo di paese straniero 
acquista la lbertà dimorando sei mesi al Chili. 
L'Assemblea di Buenos Ayres decreta che
lo schiavo il quale porrà piede sul suo territorio
sarà libero al medesimo istante."

(Da "Annali del mondo" del 1º gennaio 1838, 
disponibile su Google books)

mercoledì 27 luglio 2016

Brasile: dai giornali del 1811 si cercano schiavi fuggiaschi


Brasile del XIX secolo: la schiavitù nella piccola pubblicità

Gazeta” di Rio de Janeiro

Edizione del 7 settembre 1811

Nella sezione Avisos
dopo l'annuncio delle novità librarie, 
troviamo:

"Il 1º di questo mese, 
fuggirono a Antonio José da Costa 
residente in via Quitanda due schiavi, 
uno di nome José, mulatto, abbastanza chiaro, 
alto, poca barba, con 20 anni, 
con varie cicatrici e macchie di rogna sulle gambe,
carpentiere di casa, 
scalzo, pantaloni e giubbetto di panno verde
e l'altro negro, 'ladino' di Angola, 
alto, faccia rotonda con macchie gialle su un braccio, 
di mestiere muratore.
Si raccomanda ai capitani delle varie imbarcazioni 
che escono da questo porto 
e ai viaggiatori di tutte le terre tutta la cautela 
per evitare la loro emigrazione 
e a chi ne darà notizie sarà data ricompensa."

Ricordo che “ladino” significava integrato, 
parlava portoghese e quindi valeva di più.

Già nel 1811 era possibile fuggire 
verso Uruguay e Argentina 
e verso la lontana Guyana francese per ritrovare la libertà.

e subito di seguito

"Chi incontri un negro ancora un ragazzo 
dell'etnia Cabinda che parla congo
[definizione generica per lingua africana]
bello, ben nero,
con marche di vaiolo,
denti aperti davanti,
con marche [tatuaggi] 
della sua terra sulla schiena
e una cicatrice
sul ginocchio che è fuggito il 10 agosto
si rivolga a Valerio José Pereira
residente in Paquetà
e sarà ben ricompensato."


Si ringrazia la Biblioteca Nacional digital 
da dove sono tratti tutti gli annunci.

martedì 26 luglio 2016

La schiavitù nella piccola pubblicità (12)



Annunci di compravendita di schiavi nel Brasile del XIX secolo





Idade d'Ouro do Brazil

Edizione del 7 agosto.

Relazione delle navi in entrata

"Il 4 agosto arrivò il brigantino Sant'Anna Flor da Africa, 
capitano José Francisco Ferreira, 30 giorni di viaggio, 
carico di 228 schiavi, ne morirono 14. 
Armatore Domingos José D'Almeida Lima".

Come si vede, 
purtroppo, 
le cronache attuali sui profughi 
che attraversano il Canale di Sicilia non sono novità. 
Vedremo nei prossimi post come tali relazioni fossero comuni.

La relazione parla in realtà di “228 captivos”, 
cioè 'prigionieri' 
ed è una definizione che troveremo spesso 
su questo giornale, 
perlomeno diversa da “pretos” e “negros” 
usata dalla “Gazeta” di Rio de Janeiro.


“Idade d'Ouro do Brazil”

Edizione del 13 agosto 1811

Relazione delle navi in entrata

'Dalla costa di Mina [arrivò] il Brigantino Constante, 
capitano José Pereira da Costa, 
40 giorni di viaggio, 
carico di 204 schiavi vivi, 
ne morirono cinque 
e 400 panni".

Nessuna differenza insomma tra i 400 panni e i 204 schiavi.



Si ringrazia la Biblioteca Nacional digital 
da dove sono tratti tutti gli annunci.

lunedì 25 luglio 2016

La schiavitù nella piccola pubblicità (11)


Annunci di compravendita di schiavi nel Brasile del XIX secolo


Il 14 maggio 1811, esce a Salvador di Bahia, 
nel nordest del Brasile, 
il giornale “Idade d’Ouro do Brazil”, 
il secondo giornale pubblicato in Brasile.

Come la Gazeta di Rio de Janeiro 
anche “Idade d'Ouro do Brazil” è, 
in pratica, un giornale ufficiale, 
anche se di proprietà privata. 
Il giornale esce con il beneplacito 
del Governatore di Bahia e, 
data la sua funzione, 
sarà conosciuta come la “Gazeta” di Bahia.

La grande differenza è che il giornale, 
per essere di iniziativa privata,
sarà sottoposto a censura preventiva.

Il 23 luglio 1811 nella sezione Avisos 
de “Idade d'Ouro do Brazil”, 
troviamo:

Chi voglia vendere schiavi ufficiali 
di muratore e carpintiere 
si rivolga a Joaquim da Silva Guimarães, 
che abita in via Caes da Ainaras

Si definiva “ufficiale” di varie professioni, 
lo schiavo che, su richiesta del padrone,
avesse lavorato come apprendista 
presso qualche artigiano che, 
a pagamento, insegnava il mestiere richiesto.

Su “Idade d'Ouro do Brazil” vi è un'altra sezione
con informazioni importanti:
si tratta della relazione delle navi 
che salpano o approdano al porto di Salvador de Bahia. 

In questa sezione, nella stessa edizione del 23 luglio 1811
troviamo questo breve resoconto:

"Questa imbarcazione era in viaggio 
dal porto [dell'isola di Fayal]verso Havana, 
ebbene a otto leghe dall'isola di San Domingos 
[dove gli schiavi avevano appena espulso i francesi e eletto un re] 
incontrò un Brigantino di guerra dei negri di detta isola 
che la portarono fino alla base della loro squadra 
e, verificato che la nave aveva 400 e più negri da vendere, 
lo comunicarono al re 
che li fece sbarcare, li valutò per prezzi diversi 
e fece pagare tutto il valore con generi del paese.

La notizia è da valutare ma fa pensare ad ipotesi già note
secondo le quali la schiavitù fosse un'istituzione 
presente anche in varie società tribali africane.


domenica 24 luglio 2016

La schiavitù nella piccola pubblicità (10)


Annunci di compravendita di schiavi nel Brasile del XIX secolo

"Gazeta" di Rio de Janeiro

Edizione del 18 gennaio 1811

Questa sezione degli Avisos è peculiare perché, 
dopo un lungo articolo in cui si condanna 
la triste abitudine delle nazioni nordafricane 
di tenere in schiavitú dei cristiani 
(vedi post del 19 luglio scorso) 
si conclamano le potenze europee 
a porre fine a tale scandalo 
visto che si prefiggono di abolire ogni schiavitù. 
L'articolista puntualizza che 
"in alcuni luoghi [la fine della schiavitù] 
potrá essere realizzata soltanto molto lentamente 
e sostituendola con qualcosa di equivalente". 
La schiavitù fu infatti sostituita in Brasile, 
alla fine del secolo XIX, 
con il finanziamento dell'immigrazione 
di contadini italiani e tedeschi, e poi giapponesi.

Dopo un tale articolo, 
nella sezione Avisos che trattava della vita reale
[la piccola pubblicità può confermare, smentire,
anticipare o tralasciare 
il contenuto del resto del giornale]
troviamo:
  
"Chi voglia acquistare una mulatta 
che sa perfettamente cucinare, 
lavare e stirare, si rivolga  a José Antonio de Oliveira 
in via Quitanda n. 37."

[Come già detto, mulatto/a era figlio/a di un bianco con una negra,
questo bianco, spesso il padrone della schiava o un suo familiare,
non aveva il minimo pudore a lasciare che un figlio suo,
pur 'bastardo' nascesse schiavo] 

e subito di seguito nella stessa sezione degli Avisos:


"Nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 1810, 
fuggì dalla casa del suo padrone [in portoghese: 'senhor'] 
un negro di etnia Angola, 
con età di poco più di 18 anni, 
con cicatrici dall'alto al basso sulle due gote, 
[si tratta in realtà di tatuaggi tribali]
pieno di macchie o segni di rogna,
aveva una tanga azzurra e una camicia dello stesso colore,
a qualisiasi persona che lo incontri si chiede 
lo faccia restituire al suo padrone, 
in Piazzale del Desterro n. 11 
e gli sarà data una buona ricompensa."

sabato 23 luglio 2016

La schiavitù nella piccola pubblicità (9)


Annunci di compravendita di schiavi nel Brasile del XIX secolo

"Gazeta" di Rio de Janeiro.

Edizione del 3 marzo 1810.

Nella sezione Avisos
dopo l'annuncio di una promozione militare,
troviamo:

"Al sig. Giudice del Palazzo [del Re] Bernardo José da Cunha 
manca uno schiavo nuovo
[ossia: appena comprato]  
di nome Manuel, di etnia Benguelle, 
marcato [a fuoco] con una A e una S 
sovrapposte sul petto a sinistra,
magro, statura normale, 
faccia rotonda, occhi vivi, 
con un paio di pantaloni bianchi e una camicia a righe blu, 
che gli fuggì dalla sua proprietà di Catumby 
il 21 gennaio di quest'anno.
Qualsiasi persona che lo trovi
lo potrà consegnare al citato sig. Giudice 
che abita sopra la farmacia del defunto Manoel José 
della via Destra 
e riceverà la sua ricompensa."

Anche se non era comune nelle città,
marcare a fuoco uno schiavo,
esattamente come si faceva con gli animali,
era normale nell'immenso territorio rurale brasiliano.

Ovviamente la storia della schiavitù
in Brasile richiederebbe tomi immensi.
Il mio ben più modesto obiettivo è quello
di fornire lo spunto per ulteriori ricerche
e approfondimenti.
Per questo motivo mi limito a tradurre gli annunci
e fornire alcune necessarie spiegazioni.    

Si ringrazia la Biblioteca Nacional digital 
da dove sono tratti tutti gli annunci.

venerdì 22 luglio 2016

La schiavitù nella piccola pubblicità (8)

Annunci di compravendita di schiavi nel Brasile del XIX secolo

Continuiamo con la “Gazeta” di Rio de Janeiro,
all'epoca l'unico giornale periodico del Brasile,
finanziato dalla corte portoghese e che, 
come già detto, 
svolgeva anche la funzione di Gazzetta Ufficiale.

Nell'edizione del 14 febbraio 1810, 
sempre nella sezione Avisos
tra l'annuncio dell'apertura di un testamento 
e l'offerta di utensili, troviamo:

Il 15 agosto [oltre sei mesi prima] fuggì un negro
 [anche se esistevano già ex schiavi, 
un negro che fugge è implicitamente uno schiavo] alto,
gli spuntava la barba,
aveva occhi piccoli e rossi,
musone 
[in senso fisico e non di rabbia o tristezza]
con un segno di ferita sullo stinco
è di proprietà di Padre Passos, 
cappellano della Fortezza 'São João'".
[anche i religiosi avevano i loro schiavi, 
segno anche di status sociale].

Di seguito, 
tra l'annuncio dell'apertura di un ufficio notarile 
e l'offerta di pezzi di ricambio per navi, troviamo:

"Un mulatto di nome Luiz 
[figli di una schiava con un bianco, 
di solito il padrone, nascevano comunque schiavi] 
schiavo del capitano José Luiz Marques, 
residente a Paratí e ha le seguenti caratteristiche:
statura ordinaria,
capelli quasi lisci, gambe snelle di colore pallido,
con problemi di vista,
poca barba
e su uno stinco una piccola macchia bianca di una cicatrice,
avrà circa quarant'anni
e vive da fuggiasco da alcuni anni.
Chi lo catturi,
oltre alle spese, riceverà un premio doppio."