Annunci di compravendita di schiavi nel Brasile del XIX secolo
Sempre sulla Gazeta,
il 9 dicembre 1809,
in uno degli unici due Avisos del giorno pubblica:
“Il 29 del mese di novembre ultimo scorso,
fuggì un negro Mina
di statura alta,
ben robusto, labbra grosse faccia rotonda e brutta
e
senza segni distintivi, i panni con cui era vestito
erano pantaloni di
tela e camicia a striscie
e portava un sacco con un altro paio di
pantaloni e camicia;
chi lo incontri o ne abbia notizie
lo porti o
avvisi nel quartiere Catete
nella casa della fabbrica di stampe
e gli
si darà la sua ricompensa”.1
Negro Mina era la denominazione attribuita
in Brasile agli schiavi sudanesi,
di varie tribù,
imbarcati sulla costa del castello di São Jorge da Mina,
detta Costa degli Schiavi,
antica Costa d'Oro,
attuale Ghana.
La parola definiva anche
uno specifico gruppo etnico della stessa regione.
Le definizioni,
di cui abbiamo trattato anche nel post precedente
servivano a definire
la provenienza e quindi
(e questo era l'importante)
il valore venale dello schiavo.
In una relazione di proprietà degli schiavi,
del 1778,
disponibile online
si legge infatti:
[Schiavi] a servizio nella Casa di residenza [dei padroni]
Miguel Angola età 83 anni malridotto
[letteralmente "rotto"] non fa più niente
Julianna Angola sua moglie età 55 anni
ormai non fa più niente
Francisco Angola età 43 anni
Anna Criola sua moglie età 33 anni
Lino Criolo età 42 anni
Tereza Angola età 67 anni
ormai non fa più niente
Filippo Mina età 27 anni
Domingos Angola età 77 anni
ormai non fa più niente