martedì 19 luglio 2016

La schiavitù nella piccola pubblicità (5)

Annunci di compravendita di schiavi nel Brasile del XIX secolo.


Sulla “Gazeta” di Rio de Janeiro 
del 6 maggio 1809
troviamo, sempre negli Avisos, 
tra l'annuncio di un nuovo libro 
e l'offerta di vernici: 

Manca una negra giovane, 
chiamata Rita, 
del popolo Benguella, statura normale, 
testa lunga, 
con due orecchini di perline in ogni orecchio; 
chi ne abbia notizie 
ne parli con la signora Anna Emericiana 
che abita nella via 
sulla destra della Lapa do Desterro, n. 33 
che ricompenserà 
chi gliela consegni o ne dia notizie sicure1”.

Popolo Benguela: 
venivano così definiti gli schiavi africani 
imbarcati nella città di Benguela, 
fondata nell'attuale Angola nel 1617. 
Venivano imbarcati in questo porto schiavi 
provenienti, in realtà, da varie 
e diverse tribù dell'interno.

È interessante sapere che su "Il Giornale italiano"
dello stesso giorno troviamo questa notizia
(nell'ambito anche dell'ossequio 
all'occupazione francese dell'epoca):

"Caralambo Coidan, Mamourin Avloniti, 
Gerasimo Coidan, Marco Ferendinò, 
Dionisio Condogonri, Gerasimo Pillarinò, 
Giacomo Cassamagni, Dionisio Pillarinò, 
Michele Pillarinò, Stati Ceſfalà, 
Simone Ardavani, Spiro Curneli 
e Dionisio Partido, 
tutti di professione marinai [di Cefalù], 
sono stati liberati dalla schiavitù di Tripoli in Barbaria, 
per li buoni offici di quel signor Console Generale Francese, 
e furono approvigionati sino a Patrasso, 
per il loro trasporto 
non meno che per il loro mantenimento, 
dal sig. Roussel console di Francia in Canea.

Nessun commento:

Posta un commento