Continuiamo:
a le alle
nella grammatica attuale a le è preposizione articolata e quindi deve diventare alle,
ma, nell'italiano attuale, “parlare” regge la preposizione “di” e quindi:
a le delle
continuiamo:
piaghe mortali ferite mortali
abbiamo usato un sinonimo più consono attualmente
che nel bel corpo tuo che nel tuo bel corpo
abbiamo spostato il possessivo per una migliore comprensione;
sì così
forma usata ancor oggi e non solo in poesia;
spesse grandi, evidenti, profonde
da 'spessore';
veggio vedo
forma antica ancora usata in alcuni dialetti e italiani regionali;
piacemi mi piace
spesso, in poesia, il pronome - come in alcuni modi dell'italiano attuale - viene unito al verbo piace-mi = mi piace
o meglio:
piacemi voglio, desidero.
almen almeno
l'elisione della vocale atona finale è un'altra costante della poesia, e del linguaggio parlato;
che ' che i
notare che la “i” viene spesso sostituita da un apostrofo;
miei sospir' miei sospiri
di nuovo la ”i” è resa da un apostrofo;
siano quali spera siano come spera
per concordanza di numero però:
siano quali spera siano come sperano
'l il
di nuovo un apostrofo al posto della “i”
Tevero Tevere
il fiume che attraversa Roma
et e
l'uso della congiunzione latina et è rimasta in uso, nello scritto, fino al secolo XIX;
l'Arno, l'Arno
il fiume che attraversa Firenze
e 'l Po e il Po
il maggior fiume italiano che attraversa tutta la regione settentrionale e quindi, andando oltre la parafrasi per comprendere il messaggio:
Po = nord dell'Italia
(Petrarca nomina tre fiumi che simbolizzano il centro-nord dell'Italia perché la canzone è stata scritta in occasione di una guerra che ha interessato tutti gli stati che esistevano nel nord Italia in quell'epoca.);
sabato 10 marzo 2012
All'Italia (9) parafrasi guidata 2
giovedì 8 marzo 2012
All'Italia (8) parafrasi guidata 1
Esempio di parafrasi guidata
Prima stanza
prima parte
Iniziamo esaminando e trasformando, parola per parola i versi della prima parte della prima stanza.
Italia mia, benché 'l
prima constatazione: in poesia, spesso, l'apostrofo sostituisce la – i -
Italia mia, benché il
poi
parlar sia indarno
ecco la prima parola sconosciuta ai più e che comunque non fa parte dell'italiano attuale.
Come fare? Semplice!
Cerchiamo sul dizionario, e il Sabatini Coletti ci dice:
indarno: “invano, inutilmente”;
quindi:
indarno invano.
Ecco allora la parafrasi del primo verso:
Italia mia, benché il parlare sia invano
il verso è ora comprensibile, ma possiamo migliorarne il senso scrivendo:
Italia mia, nonostante sia inutile parlare
La parafrasi è perciò un doppio lavoro: prima si devono capire tutte le parole e eventualmente sostituirle con parole, se non più comuni almeno più attuali, e poi si deve riscrivere il verso perché il senso sia chiaro.
Prima stanza
prima parte
Iniziamo esaminando e trasformando, parola per parola i versi della prima parte della prima stanza.
Italia mia, benché 'l
prima constatazione: in poesia, spesso, l'apostrofo sostituisce la – i -
Italia mia, benché il
poi
parlar sia indarno
ecco la prima parola sconosciuta ai più e che comunque non fa parte dell'italiano attuale.
Come fare? Semplice!
Cerchiamo sul dizionario, e il Sabatini Coletti ci dice:
indarno: “invano, inutilmente”;
quindi:
indarno invano.
Ecco allora la parafrasi del primo verso:
Italia mia, benché il parlare sia invano
il verso è ora comprensibile, ma possiamo migliorarne il senso scrivendo:
Italia mia, nonostante sia inutile parlare
La parafrasi è perciò un doppio lavoro: prima si devono capire tutte le parole e eventualmente sostituirle con parole, se non più comuni almeno più attuali, e poi si deve riscrivere il verso perché il senso sia chiaro.
mercoledì 7 marzo 2012
All'Italia (7) cos'è la 'parafrasi'?
Parafrasi
La parafrasi, secondo il Sabatini – Coletti, è una :
“esposizione del contenuto di un testo con parole proprie, a scopo esplicativo”
ed anche:
“esercizio scolastico che consiste nella versione in prosa di un testo poetico”.
È soprattutto un'azione creativa tesa a comprendere il testo poetico e ottenuta allargando il significato delle parole, cercandone i sinonimi e strutturando in prosa il significato.
Praticamente un cruciverba.
Raramente è necessario ricorrere ad un dizionario, ma quando necessario ciò è facile, almeno nel caso del Petrarca, perché, come già spiegato, sull'opera e sul lessico del poeta è stato “costruito” e modellato l'italiano attuale.
Va ricordato, inoltre, che poche lingue europee possono, come l'italiano, permettere che
un parlante attuale possa leggere e capire gran parte delle opere letterarie antiche.
Ciò è dovuto alla cristallizzazione dell'italiano, lingua letteraria e colta che solo recentemente è diventata lingua di tutti e quindi viva e quindi soggetta a quei mutamenti propri delle lingue usate quotidianamente.
La parafrasi, secondo il Sabatini – Coletti, è una :
“esposizione del contenuto di un testo con parole proprie, a scopo esplicativo”
ed anche:
“esercizio scolastico che consiste nella versione in prosa di un testo poetico”.
È soprattutto un'azione creativa tesa a comprendere il testo poetico e ottenuta allargando il significato delle parole, cercandone i sinonimi e strutturando in prosa il significato.
Praticamente un cruciverba.
Raramente è necessario ricorrere ad un dizionario, ma quando necessario ciò è facile, almeno nel caso del Petrarca, perché, come già spiegato, sull'opera e sul lessico del poeta è stato “costruito” e modellato l'italiano attuale.
Va ricordato, inoltre, che poche lingue europee possono, come l'italiano, permettere che
un parlante attuale possa leggere e capire gran parte delle opere letterarie antiche.
Ciò è dovuto alla cristallizzazione dell'italiano, lingua letteraria e colta che solo recentemente è diventata lingua di tutti e quindi viva e quindi soggetta a quei mutamenti propri delle lingue usate quotidianamente.
lunedì 5 marzo 2012
All'Italia (6) Rima
Rima
Un breve cenno anche alla rima e cioè la coincidenza fonetica dell'ultima vocale tonica.
Se esaminiamo la prima parte “stanza” vedremo che:
il verso 1 rima con il verso 5,
il verso 2 con il verso 4 e
il verso 3 con il verso 6
1 Italia mia, benché 'l parlar sia ind-arno
2 a le piaghe mort-ali
3 che nel bel corpo tuo sí spesse v-eggio,
4 piacemi almen che ' miei sospir' sian qu-ali
5 spera 'l Tevero et l'-Arno,
6 e 'l Po, dove doglioso et grave or s-eggio.
nella seconda parte della stanza (detta "sirma"):
il verso 7 rima con il precedente 6
il verso 8 con 11 e 12
il verso 9 con 10
il verso 13 con 15 e
il verso 14 con 16
7 Rettor del cielo, io ch-eggio
8 che la pietà che Ti condusse in t-erra
9 Ti volga al Tuo dilecto almo pa-ese.
10 Vedi, Segnor cort-ese,
11 di che lievi cagion' che crudel gu-erra;
12 e i cor', che 'ndura et s-erra
13 Marte superbo et f-ero,
14 apri Tu, Padre, e 'ntenerisci et sn-oda;
15 ivi fa che 'l Tuo v-ero,
16 qual io mi sia, per la mia lingua s'oda.
Un breve cenno anche alla rima e cioè la coincidenza fonetica dell'ultima vocale tonica.
Se esaminiamo la prima parte “stanza” vedremo che:
il verso 1 rima con il verso 5,
il verso 2 con il verso 4 e
il verso 3 con il verso 6
1 Italia mia, benché 'l parlar sia ind-arno
2 a le piaghe mort-ali
3 che nel bel corpo tuo sí spesse v-eggio,
4 piacemi almen che ' miei sospir' sian qu-ali
5 spera 'l Tevero et l'-Arno,
6 e 'l Po, dove doglioso et grave or s-eggio.
nella seconda parte della stanza (detta "sirma"):
il verso 7 rima con il precedente 6
il verso 8 con 11 e 12
il verso 9 con 10
il verso 13 con 15 e
il verso 14 con 16
7 Rettor del cielo, io ch-eggio
8 che la pietà che Ti condusse in t-erra
9 Ti volga al Tuo dilecto almo pa-ese.
10 Vedi, Segnor cort-ese,
11 di che lievi cagion' che crudel gu-erra;
12 e i cor', che 'ndura et s-erra
13 Marte superbo et f-ero,
14 apri Tu, Padre, e 'ntenerisci et sn-oda;
15 ivi fa che 'l Tuo v-ero,
16 qual io mi sia, per la mia lingua s'oda.
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