Ho diviso i gruppi di annunci in periodi
scanditi da leggi, decreti
e fatti storici.
Faccio notare che, praticamente,
in ogni edizione del giornale vi erano
offerte
di compravendita di schiavi.
Ho scelto solo alcuni
degli annunci tra tutti quelli trovati
scartando quelli essenzialmente uguali.
Inizio con il periodo dal 1808 al 1821.
Nel 1808, infatti, la famiglia reale portoghese,
per sfuggire all'invasione
napoleonica si trasferì in Brasile
(con un seguito calcolato in
circa 15000 persone)
e vi rimase fino al 1821 anno della morte di
Napoleone.
Inizia in questo 1808,
in concomitanza con lo sviluppo delle grandi
monoculture
dello zucchero e del caffè,
e con la riorganizzazione
dell'attività mineraria,
la più grande tratta di schiavi che
introdusse,
fino al 1850,
un milione e quattrocentomila schiavi in
Brasile.
Il 13 maggio 1808 Dom João Principe Reggente crea,
per decreto, quella che, in pratica,
sarà la Gazzetta Ufficiale del Regno.
Il 10 settembre di quell'anno appare
il primo numero della “Gazeta de Rio de Janeiro”.
Nell'emeroteca citata il primo numero disponibile
è del marzo 1809.
Iniziamo quindi dal 1 marzo 1809 che,
nella sezione Avisos, pubblica:
“Il 20 agosto ultimo scorso,
fuggì uno schiavo nero
di nome Matheus
con i seguenti segni distintivi:
viso grande e
rotondo,
con due cicatrici,
una sopra il sopracciglio sinistro
e
un'altra sulla schiena,
occhi piccoli, statura normale,
mani grandi,
dita grosse e corte,
piedi grandi e corpo grosso.
Nel negozio di
tessuti di Antonio José Mendes Salgado de Azevedo Guimaraes,
in via
da Quitanda, n. 61,
sarà dato a chi lo consegnerà, oltre al
risarcimento delle spese sostenute,
12$800 reis di ricompensa“.
Il testo è inserito dopo un annuncio
di vendita di una barca e di
un'asta di stoffe.
Per incredibile che sembri
l'annuncio immediatamente successivo
è la
relazione di una raccolta fondi di beneficenza
in cui il valore
minimo donato era , si legge, di 1$280 reis
e il valore
massimo 300$000 reis donati dal Governatore.
Da notare il nome 'cristiano' imposto agli schiavi e
i dettagli della
minuziosa descrizione dello schiavo
che, purtroppo, ricordano la descrizione di un'automobile usata
ai giorni nostri.
(La moneta dell'epoca era il 'mil reis', letteralmente 'mille re' e
la grafia era appunto 1$000.
Per avere un'idea del valore ricordiamo
che, nel 1833,
2$500 corrispondevano a gr 3,59 di oro.