Sempre sullo stesso giornale (Gazeta de Rio de Janeiro),
nella sezione Avisos dell'otto marzo 1809,
dopo
due pagine di dotte informazioni sulle guerre cartaginesi (!)
troviamo:
“Chi incontri o sappia di una schiava ancora giovane
di nome Rosa
con una camicia e una gonna bianca e una fascia
rossa
con un bottone nero nell'orecchio, alta, robusta,
e se ne è data mancanza il 24 del mese scorso
quando uscì di casa
con un barile nuovo
per andare a prendere l'acqua,
si metta in
contatto
con il sergente maggiore José Ignacio de Almeida
in via da Guarda Velha n. 18
che a chi la troverà darà
ricompensa“.
Da notare la descrizione dei vestiti indossati,
quasi sempre l'unica
cosa che riuscivano a portare via
(oltre al barile nuovo in questo caso).
Per la ricompensa citata,
è bene ricordare che vi era una specifica regolamentazione
dell'opera dei cacciatori di schiavi fuggitivi
(detti 'Capitão do
mato') che
soprattutto nelle immense aree rurali
ricevevano
ricompense determinate
dalla difficoltà della cattura e dal valore
dello schiavo.
E subito dopo, nella stessa sezione e pagina:
“A João Pinto De Souza, che risiede a Porto da Estrella,
fuggì uno schiavo di nome Cosme,
del popolo Cassange,
di età di 30
anni più o meno,
robusto e alto in proporzione,
barba fitta,
stempiato e con calvizie,
chi ne abbia notizie
si diriga alla
residenza del Capitano João Gomes Vale,
in via do Pescador, n. 12
che consegnerà la ricompensa”.
L'uso della parola 'nação' (nazione)
che è stata qui
tradotta con 'popolo'
dovrebbe definire una specifica etnia,
ma si tratta, in realtà,
di definizioni vaghe destinate in qualche
modo a differenziare gli africani
in base alla loro provenienza.
Cassange era un importante località in Angola
(colonia
portoghese già dal XVII secolo)
sede di
un famoso e importante
mercato di schiavi.
Ancor oggi, in area rurale,
i discendenti di africani sono valutati,
tra il serio e il faceto,
in base a determinate caratteristiche
fisiche etniche
che indicano l'attitudine o meno al lavoro.
L'età dello schiavo era ovviamente approssimativa
per schiavi nati
in Africa e poi trasportati in Brasile.
Dopo questi due annunci, a confema della normalità contemporanea
vi è un annuncio di vendita di una casa.
[Ho voluto prendere a paragone un giornale italiano
dello stesso periodo.
Ebbene, il "Giornale Italiano", pubblicato nella stessa data,
e che riporta nell'Intestazione:
"Tutti gli atti d'Amministrazione posti in questo foglio sono officiali",
e svolgeva quindi la stessa funzione della "Gazeta",
pubblica solo notizie estere
(è ancora in corso la conquista dell'Europa
da parte delle truppe napoleoniche),
atti dell'amministrazione francese
e il programma del Teatro alla Scala.]