sabato 13 maggio 2017

Lancia - figurina cartonata SIDAM

Ho letto da qualche parte che smetteranno
di vendere le Lancia all'estero.
Un'altra grande marca che se ne va.
Non ho mai avuto una Lancia,
ma le figurine sì.
Eccone due:





(da archivio personale) 

venerdì 12 maggio 2017

Natività - Cartolina

Cartolina inviata dentro una busta alla famiglia,
nel febbraio 2000.
Affresco "La natività".
Abbazia di Novacella (Augustiner-Chorherrenstift Neustift),
a Varna (Vahrn):


(da archivio personale)

giovedì 11 maggio 2017

Marte (Figurina Liebig)

Sempre dal baule una delle figurine Liebig.
Il bello di queste figurine sono i disegni e le descrizioni
che sembrano così lontane nel tempo.
Questa figurina riporta la data del 1o dicembre 1957.



(da archivio personale).  

mercoledì 10 maggio 2017

Santa Cruz - Bolivia - Cartolina

Cartolina ricevuta dentro una lettera indirizzata al sottoscritto.
La lettera è del febbraio 1980.
Non vi è nessuna indicazione sulla data in cui
è stata scattata la fotografia.


(da archivio digitale personale)

martedì 9 maggio 2017

Alfa Romeo 2000 Sprint - sidam -

Sempre attingendo al baule
ho scoperto delle figurine di macchine.
Sono figurine cartonate della Sidam - Torino.
Sono tutte un po' conciate,
ma trasudano ricordi:



lunedì 8 maggio 2017

Madonna del Perpetuo Soccorso

Un santino speciale,
con preghiera in inglese
e tre striscette con frasi attaccate in seguito:
"benedetto dal papa",
"ha toccato l'immagine miracolosa" e
"Chiesa di Sant'Alfonso in Roma".
Stampato presso L. Salomone in data non precisata.
La preghiera sul retro reca la data del 17 maggio 1866.


domenica 7 maggio 2017

Adesivo CEBs

La storia, a mio modesto parere,
è fatta anche da piccole cose.
Da qui il mio contributo,
per minuscolo che sia,
a non dimenticare e a ricordare.

Propongo oggi questo adesivo:

Incontro interecclesiale delle
Comunità Ecclesiali di Base (CEBs)
nel settembre del 1992.



"Povo de Deus renascendo das culturas oprimidas"

(da Archivio personale)

Quali Kawsay - opuscolo

Altro opuscolo di medicina popolare in spagnolo.
Descrive la situazione sanitaria in Cusco - Perù nel 1982.
All'interno un inserto sulla piantaggine e le sue proprietà.

Quali Kawsay Suma Jakañu - 1o agosto 1982




L'opuscolo può essere visualizzato e scaricato qui:

Quali Kawsay



giovedì 4 maggio 2017

Madonna della Pace

Ecco un altro santino che però mi è particolarmente caro.
Madonna della Pace di Piona.
Nella chiesa dell'Abbazia di Piona,
sul lago di Como,
si trova questo dipinto.
Sul retro la preghiera alla Vergine di San Bernardo
che sembra sia stato uno dei fondatori
del primo nucleo dell'attuale Abbazia.


(da Archivio personale)       

Cartolina di Ghardaia (Algeria)


Cartolina ricevuta a mano senza francobollo,
con un messaggio in francese.
Si tratta di una delle cartoline consegnate al papa Giovanni Paolo II
durante la sua visita a Parigi
indirizzate ai giovani brasiliani
che avrebbero incontrato il papa alcuni mesi dopo
nello stesso anno 1980.


562 - Ghardaia - Piscine de l'Hotel Transatlantique

(da Archivio personale)


mercoledì 3 maggio 2017

Bambin Gesù di Praga


Di immaginette (o santini che dir si voglia),
si faceva collezione,
ma se ne recitavano anche le preghiere stampate sul retro
che alimentavano grandi devozioni.
Anche al giorno d'oggi vi è chi recita con devozione queste preghiere.
Per questo ho pensato di mettere a disposizione
quelle che mi capitano tra le mani

Eccone una:



(da Archivio personale digitale)

Cartolina di Trento

Cartolina indirizzata al sottoscritto nel 1997.
Spedita per via aerea con due francobolli da L. 650 del Castello di Montecchio.


(da Archivio personale)

Medicina popolare

Allo scopo di mettere a disposizione di tutti
documenti che ritengo interessanti
e che non sono facilmente reperibili ho messo online:

Opuscolo di medicina popolare in spagnolo rivolto alle popolazioni povere del Perù con termini quechua e nozioni di fitoterapia con le piante locali.
"Enfermidades das vias digestivas"
"Tomo III"
"Plantas medicinales para...", maggio 1984.





Scaricabile al link:  Medicina popolare.   

giovedì 18 agosto 2016

Brasile, anno 1812: ricompensa per un altro schiavo fuggiasco (e altro...)


Mi rendo conto che i miei post sono praticamente tutti uguali,
ma contnuerò a tradurre questi annunci sulla schiavitù.

Forse un giorno qualcuno si imbatterà in questo blog e,
leggendo questi post,
decida di approfondire
e produrre un libro o una ricerca in italiano.
Se così sarà questo mio lavoro (vabbé è un passatempo)
avrà avuto significato.

Anche perché:

"... L'impunità del contrabbando di schiavi [dopo il 1831]
ha determinato nello Stato di Bahia 
il sorgere di una aristocrazia negriera 
composta da capi patriarchi benefattori e signori 
che influenzarono attivamente la politica locale. 
I discendenti di queste stirpi di trafficanti e contrabbandieri di schiavi 
sono ancora influenti tra l'elite di questo Stato...".

[liberamente tradotto da
'Dicionário da escravidão negra no Brasil'
di MOURA, Clovis. Ed. USP,
São Paulo, 2004]

Dopo duecento anni gli schiavisti danno ancora le carte.    
Continuo quindi.

Giornale “Idade d'Ouro do Brazil

Pubblicato a Salvador - Bahia

Edizione del sei aprile marzo 1812

Sezione Avisos

"Il lunedì 17 febbraio 1812
si perse o fuggì dai campi di Fonte de Pedra
di [proprietà di] Antonio Pedro da Silva Guimarães 
un negro che per la prima volta 
venne dal Mar Grande [un'area geografica vicina a Salvador]
in città,
di nome Gregorio,
di statura normale,
colore 'azeviche' [nero lucido]
dimostra tra i trenta e i quarant'anni d'età
magro,
[...]
con pantaloni nuovi di 'ganga' [attualmente significa 'jeans']
una camicia usata di 'bretanha' [tessuto pregiato di cotone]
e vestiti di 'chita' [tessuto dozzinale di cotone]
senza cappello.
Chi ne dia notizie 
o lo consegni nei campi citati
o alla casa dove risiede il citato Guimarães
agli archi di Santa Barbara
riceverà la ricompensa per il servizio*".


*da Biblioteca Nacional digital

mercoledì 17 agosto 2016

Brasile anno 1812: un carico di schiavi, una merce come un'altra


Sempre con l'intenzione di mostrare
l'incredibile quotidianità e normalità della schiavitù
nel Brasile della prima metà del secolo XIX,
ecco la traduzione della prima parte
della relazione delle navi attraccate
dove si può verificare che le navi negriere
altro non erano che navi commerciali
con un carico diverso.

Giornale “Idade d'Ouro do Brazil”

Pubblicato a Salvador Bahia

Edizione del ventisette marzo 1812

Relazione delle navi arrivate:

Bahia 

"Entrarono in questo porto le seguenti imbarcazioni.

Il 22 [marzo scorso] de Calabar [Nigeria]
brigantino S. Antonio Milagroso,
Capitano José Joaquim Paranhos,
47 giorni di viaggio,
con una sosta forzata all'Isola del Principe,
dove è rimasta per 35 giorni,
carico di 319 prigionieri,
ne morirono 113,
armatore Manoel José Machado.

Nella stessa data, da Gibilterra,
la galea inglese Rose,
capitano Phelip Vibert,
31 giorni di viaggio,
carico di vino e aguardiente,
corrispondente John Sharp.
  
Nella stessa data, da Rio Grande [sud del Brasile],
il brigantino Vigilante,
capitano Antonio João da Cunha,
49 giorni di viaggio,
carico di 70 'arrobas' 
[1 arroba corrisponde a circa 15 kg] di carne [secca]
358 'arrobas' di sego,
558 'arrobas' di cuoio,
armatore il fu Antonio José de Araujo Mendez

Il 22 [marzo scorso] dal fiume Zayre,
il brigantino Princeza do Brasil,
capitano Domingos Ribeiro Folha,
22 giorni di viaggio,
carico di 342 prigionieri,
armatore Francisco José Lisboa.

Nella stessa data da Pernambuco [stato del Brasile],
la barca a vela S. Antonio Afra,
capitano Bernardino José de Sena,
6 giorni di viaggio,
carico di sale,
era diretta a Jaraguá,
attracco per forza maggiore".


lunedì 15 agosto 2016

Brasile anno 1812: relazione di navi negriere attraccate

Dopo ben 3 mesi senza notizie 
di arrivo di navi negriere, 
in una enorme relazione con oltre venti navi 
comprese navi con passaggeri 
(non esistevano navi passageri ma un 'carico' di passeggeri),
troviamo:

Giornale “Idade d'Ouro do Brazil”

Pubblicato a Salvador Bahia

Edizione del sei marzo 1812

Relazione delle navi arrivate:

"Il 29 [febbraio scorso] dal fiume Congo, 
il brigantino Nelson,
capitano João Luiz Alves,
33 giorni,
carico di 282 prigionieri e una zanna d'avorio,
armatore Joaquim José da Silva Maia.*"

e

"Il 3 [marzo scorso] da Cabinda,
brigantino General Silveira,
Capitano José Pinto Ribeiro,
28 giorni di viaggio,
carico di 243 prigionieri 
(ne morirono 2),
armatore Guilherme José Ferreira.*"


giovedì 11 agosto 2016

Brasile 1812: uno schiavo tra i beni di un marchese all'asta


Giornale “Gazeta" di Rio de Janeiro

Edizione del 22 gennaio 1812

Nella sezione Avisos
si annuncia l'asta dei beni di un marchese
e si specifica che saranno venduti:

"... una carrozza inglese, 
un divano foderato nuovo, 
un pianoforte, 
un magnifico lampadario, 
tavoli eleganti, 
sedie, 
degli oggetti di rame 
ed altri utensili di cucina 
e vari articoili domestici 
e un negro 'capineiro' che parla portoghese,
sano, giovane e robusto.*"

'Capineiro' = adibito a togliere le erbacce.

mercoledì 10 agosto 2016

Brasile 1811: uno schiavo come oggetto smarrito



Giornale “Gazeta" di Rio de Janeiro

Edizione dell'11 dicembre 1811

Nella sezione Avisos
dopo l'annuncio dell'edizione straordinaria 
dello stesso giornale:

"Chi avesse perso un negro 'boçal'
sulla strada verso Gloria, 
si diriga alla casa di Joaquim José de Oliveira, 
capitano di cavalleria, dopo la Lapa, 
sulla sinistra, che, 
fornendo le caratteristiche corrette, 
gli sarà consegnato.*"

'boçal' significa stupido e ignorante
e questo termine veniva usato 
per definire gli schiavi appena arrivati 
che, oltre a non capire e non parlare portoghese, 
si mostravano ribelli e non volevano integrarsi. 

sabato 6 agosto 2016

Brasile, anno 1811: ricompensa per la cattura di uno schiavo fuggiasco.

Giornale “Gazeta" di Rio de Janeiro

Edizione del 23 novembre 1811

Nella sezione Avisos, 
dopo un decreto governativo 
e prima della relazione delle navi in entrata e uscita:

"Negro Antonio, di etnia rebolo,
statura normale,
con un dente dell'arcata superiore rotto 
e con una cicatrice di una coltellata sulla schiena,
fuggì il 3 ottobre scorso al suo proprietario Manoel Felisardo Carvalho Almeida
Si chiede, con cortesia e rispetto a qualsiasi perona ne abbia notizia
che lo faccia catturare e consegnare a Francisco Pereira de Mesquita
che risiede in via Dos Pescadores n. 2
il quale rimborserà tutte le spese ecc."

in quest'epoca anche se già esistevano africani neri liberi in Brasile,
'negro' era sinonimo di schiavo.

Rebolo era una definizione data agli schiavi provenienti dal nord dell'Angola,
dalle terre bagnate dal fiume Kwanza.

La finale 'ecc.' si riferisce alla ricompensa dovuta per legge
a chi riconsegnava uno schiavo fuggiasco. 
 

venerdì 5 agosto 2016

Brasile 1811: la quotidianità della schiavitù.


Giornale “Idade d'Ouro do Brazil”

Edizione del dodici novembre 1811

Relazione delle navi arrivate:

"il 26 (ottobre scorso) da Costa da MIna, 
il brigantino Victoria, capitano José DIas, 
36 giorni di viaggio,
carico: 428 prigionieri (ne morirono 11) 
e alcune stoffe della stessa Costa, 
armatore José da Siqueira Lima. * "

'Costa da MIna' era la costa africana 
grosso modo corrispondente all'attuale Ghana, 
dove si trovava il castello di São Jorge da Mina, 
centro del traffico degli schiavi 
di quasi tutto il golfo di Guinea.

e nella sezione Avisos:

"Chi desideri comprare una schiava 'ladina', 
di etnia Gegé,
lavandaia e cuoca, 
si rivolga a Paulino da Silva Lisboa 
che abita al secondo piano 
della casa del primo capitano Antonio José de Freitas, 
[presso] le porte del Carmelo* ".

'Ladina' come già detto, era una schiava nata in Africa,
ma integrata 
e che soprattutto capiva e parlava portoghese 

Gegé (in realtà Jéjé) era la denominazione africana 
data alle varie nazioni che abitavano l'attuale Dahomey.
In realtà tale parola significa 'straniero', 
non si tratta quindi di una nazione specifica.
Attualmente il 'candomblé Jejé
definisce uno specifico segmento 
della religione afrobrasiliana denominata candomblé